Pubblichiamo la seconda parte dell'esperienza del Sig. Ongaro Guido il quale, con un gruppo di amici, ha voluto raccontare a KonosCycling la sua avventura sul percorso cicloturistico de La Via Silente nei primi giorni del nuovo anno. Grazie per la condivisione e per la fiducia riposta nella nostra assistenza tecnica.
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3° tappa Stio – Bellosguardo
E’ anche la tappa della seconda botta di … Ma andiamo con ordine. Partenza dal B&B Chiusa di Bianco con solita colazione galattica della Sig.ra Giovanna e di suo marito. Devo dire che io durante il giorno, non mangio mai ma i miei splendidi compagni di viaggio si…. Per cui da moderni ciclo viandanti della Via Silente si fanno il “fagottello” per la giornata e che “fagottello”.
La discesa da Stio è lunga ed entusiasmante sono poco meno di 18 km prima di arrivare a Felitto. Tra sole ed ombra (comunque un bel po’ freddino) si attraversa la valle del fiume Calore con splendide viste sui terreni coltivati a vite ed il recupero di alcuni vitigni autoctoni nel Parco, come il Santa Sofia è segno di una grande attenzione ed importanza verso questo splendido territorio.
L’altro aspetto è il silenzio, sarà pur la mattina del 4 gennaio del 2023 ma non c’è proprio in giro nessuno e vivi il tuo viaggio in una dimensione completamente diversa una dimensione a cui non sei abituato. Scendi, il freddo ti punge la faccia, il sole va e viene a secondo di dove sei, solo con i tuoi pensieri, va beh… allora qualcosa di bello è rimasto.
Il passaggio a Felitto, con la solita “salitella” che ti scalda e la ricerca di Sara e Simone per il “timbro“ perduto sulla Silentina. Felitto con le sue belle torri di guardia, anche per la sua posizione strategica a controllo della valle del Calore. Il solito caffè sui tavolini all’aperto, lentissimo rito sembra veramente che il tempo si sia fermato. La discesa e la vista su di un vecchio ponte medioevale e le gole del Calore.
Il passaggio da Castel S.Lorenzo, altro borgo risalente all’anno 1.000. Tutti questi borghi hanno una caratteristica comune sono arroccati sulla collina, vederli ed avvicinarli al ritmo della bicicletta te li fa assaporare ancor di più. A Roccadaspide abbiamo la seconda botta di … il castello visto in lontananza è splendido e si staglia a guardia dell’intera valle. Arriviamo al castello, privato e chiuso. Dopo pochi minuti arriva un signore con una borsa da spesa che ci chiede da dove veniamo e poi… volete visitare il castello… perché si può, si certo sono il proprietario….. entrate….Due ore splendide, avendo tempo avrebbe meritato molto di più. Ci racconta la sua storia, di come la proprietà passò dai principi Filomarino alla sua famiglia i Giuliani. Del bombardamento degli alleati nel settembre del 1943 che precedette lo sbarco a Salerno. Quel bombardamento distrusse gran parte del vecchio archivio di famiglia, lui stesso piccolissimo bambino sopravvisse per miracolo. La visita delle stanze del castello, le sue descrizioni sono qualcosa di unico, quasi una rappresentazione teatrale.
Questo succede a girare la nostra splendida provincia, si fanno incontri che nelle città non si trovano più, presi ormai da una irrefrenabile rincorsa del “nulla”….. corriamo dietro al possesso di cose effimere ed il più delle volte perdiamo la dimensione più importante , quella dell’incontro, della conoscenza, del rapporto umano. Grazie ancora sig. Giuliani (anzi Duca e Marchese Giuliani ma questo ce l’ho detto alla fine, con molto pudore…).
Da Roccadaspide a Bellosguardo uno splendido su e giù che ci regala splendide viste sugli Alburni, nonostante qualche brillante salita e come la chiama Simone, l’ultimo infarto, la salita alla piazza e belvedere di Bellosguardo (un nome un programma). Qui facciamo conoscenza con una simpatica persona, geologo che ha lavorato per il parco e la cui moglie ha insegnato per anni a Romano di Lombardia, il paese di Simone.
Romano caput mundi…… l’arrivo all’agriturismo Villa Vea con il tramonto sugli Alburni e Bellosguardo è unico. Anche il comitato di accoglienza è unico, persino Sara si sta abituando ai cani…. Potenza del Cilento e della Via Silente…
4° tappa Bellosguardo - Sanza
Oggi è una tappa particolare forse quella che per diversi motivi ci ha dato veramente il senso del Cilento, della sua gente e della Via Silente.
Partiamo dall’agriturismo Villa Vea bellissima giornata e splendide viste su Bellosguardo e gli Alburni. Dopo pochi km Roscigno ma soprattutto Roscigno Vecchia. Roscigno vecchia è un borgo che a seguito di eventi franosi venne definitivamente e forzatamente abbandonato tra il 1902 ed il 1908. Da allora sembra che il tempo non sia mai passato. Qui le sensazioni anche personali sono diverse. La prima è un vecchio film di quel grande regista che fu Ermanno Olmi, un film del 1959 “Il tempo si è fermato”. Di altra natura, la storia di una conoscenza invernale tra un giovane e di un anziano guardiano di una diga girato in alta Val Formazza….
Chissà perché questi strani ricordi, la l’immutabilità di un mondo innevato, qui la storia che sembra abbia timbrato un cartellino ai primi del ‘900. Quante Roscigno Vecchia ci sono ancora in giro per l’Italia e quanto dovrebbero essere frequentate dai bambini e dagli adulti di oggi per riscoprire che i valori veri sono quelli che vivi e ti conquisti tu in totale libertà, non quelli che subdolamente ti propongono altri. Il valore anche di una vita forse un po’ più “povera” ma vivaddio vera …
Dopo pochi km le impressionanti gole del Sammaro, da cui inizia una splendida salita verso la sella del Corticato a 1020 m il punto più alto del nostro giro nel Cilento. Salita quasi tutta al buio, il sole invernale è basso sull’orizzonte ma in cima uno splendido panorama e finalmente un tiepido sole. La discesa verso il bel borgo di Teggiano è veloce e spettacolare, anche se bella “gelata” ma va beh… è gennaio anche qua…Teggiano è un borgo splendido, anche se ho “tirato uno scherzo ai miei compagni di viaggio” la salita al borgo per la strada vecchia, che non si usa più… la frase di Simone nel video è significativa: “… Cosa questa roba qua… ciao sono Simone e ho di nuovo finito le corone, un grande”…. Comunque ci siamo arrivati in cima…con una vista splendida dal balcone del paese, sulla sinistra la sella di Corticato da cui siamo scesi, al centro la piana del Vallo di Diano ed a destra i soprastanti monti della Maddalena. Ovviamente non potevano mancare i timbri, questa volta direttamente dal Sindaco (e vai!!!).
Una breve sosta dai ragazzi di KonosCycling (negozio e officina di biciclette a Sassano, partner tecnico de La Via Silente sulla tappa 8, ndr), per un saluto ed un controllo alle bici.
Il passaggio da Padula e dalla splendida Certosa di S.Lorenzo (il più grande complesso monastico d’Italia) alla quale dedichiamo poco tempo a causa del tempo limitato e del fatto di riuscire ad arrivare a Sanza non proprio con il buio. Purtroppo questi sono i limiti dell’inverno. Sarà per la prossima volta.
A Sanza arriviamo al nostro B&B Champagne e qui con Antonella ed i suoi familiari abbiamo la seconda bella scoperta di giornata. A parte la buonissima torta salata abbiamo scoperto come siano profondamente attaccati al loro territorio, alle loro tradizioni, anche quando si sono rammaricati del fatto che non potevamo salire al monte Cervati (il tempo a nostra disposizione è poco, sarà per la prossima volta). Parlare con Antonella, anche quando ha ricordato la prematura scomparsa della sorella Pina, prima anima del B&B e innamorata dell’iniziativa di Simona sulla Via Silente, è stato per noi, un bellissimo scambio di conoscenza e un bel modo per apprezzare la gente Cilentana. Questo è stato il vero valore aggiunto di questo giro, la gente, la loro accoglienza e poter parlare con loro, come ho detto un vero Oscar ancor di più un plauso a Simona che ci ha dato e ha dato a tutti la possibilità di questa splendida scoperta.
Dopo un giro serale nel bel centro storico la serata non si poteva chiudere al meglio da Saro, simpaticissimi e accoglientissimi ristoratori di Sanza che alla domanda possiamo mangiare pesce ….. e no qui siamo in montagna, giustamente Cervati docet. E avevano ragione loro, cena squisitissima…..
P.S.: Alla sera è passata la Befana che ha riempito le calze…..
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